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Un coro di no in assenza di dati
è un coro senza voce!

A volte i titoli di alcuni articoli, che passino sui giornali, sulle TV, nelle radio, sul Web, lasciano interdetti e disorientati. Sappiamo che il titolo si fa per attirare l’attenzione di chi legge prim’ancora di invogliarlo a inoltrarsi nell’articolo e a verificarne la congruenza. Logica vorrebbe che ne rispettasse il contenuto: ma quando si riveste in modo inappropriato  di un tono “generalista”, quasi “ecumenico”, allora la funzione non è più di annunciare, ma solo di agganciare il lettore. E se, dopo la cattura, l’articolo poi non viene letto, rischia di farne le veci, e male se non c’è corrispondenza. Un esempio: quando si dice “Un coro di no” significa la totalità, non alcuni, ancor meno la minoranza.

Allora, quando si dice “un coro di no” al senso unico di c.so v. Emanuele o alle piste ciclabili, l’ultima in via L. Muzii, si sta dicendo la verità o si sta semplicemente abbassando l’asticella dell’interesse? Nella logica editoriale di voler essere maggiormente “considerati” dalla pubblica opinione, ci potrebbe anche stare. Ma se poi questa “opinione” risulta non corretta e deformata, allora non ci siamo.

In una recente affermazione,  a proposito del senso unico di C.so V. Emanuele, Franco Danelli, Presidente Confcommercio e convinto sostenitore del ruolo centrale dell’auto e dei parcheggi nella crescita economica e nello sviluppo sociale della città, sembra abbia dichiarato che c.so v. Emanuele sia sempre stata una strada tranquilla, senza problemi, sicura. Peccato che dati della Polizia municipale di Pescara dicano che negli ultimi 4 anni quella via risulti per i ciclisti la più incidentogena dell’intera città. Se quindi Danelli fornisce un dato errato, su quello non si possono prendere decisioni corrette. E quindi meglio non considerare le sue affermazioni.

La stessa cosa è avvenuta sulla strada parco: “i parcheggi sono necessari per le famiglie che vengono dall’entroterra”, afferma Riccardo Padovano, referente  Confesercenti per gli operatori della balneazione: peccato che gli unici dati esistenti, comunali, raccontino una domanda diversa, a cui pertanto si da una risposta … sbagliata.

Le piste ciclabili distruggono il commercio, aumentano lo smog e sono dannose, e “un coro di no” dice che sono anche pericolose. Quale ricerca lo afferma?

Per il parcheggi sulla strada parco parla il sondaggio del Comune: no famiglie, no colli o entroterra, no persone anziane o bambini. Sui ciclisti in via Muzii parlano i nostri recentissimo conteggi: 4.000 passaggi giornalieri in media. Su piste ciclabili e commercio abbiamo conforti nazionali ed internazionali. Questi sono i nostri dati. Dove sono gli altri? Vorremmo confrontarci.

In parole parole: o c’è gente che ignora e parla senza sapere, per sensazione (e quindi a che titolo), o parla sapendo (ne dubito) e quindi dovrebbe documentare le proprie ragioni. Altrimenti mente volutamente. Se poi certe menzogne vengono condivise e su queste si prendono decisioni, allora la colpa viene gravemente condivisa.

Che l’Amministrazione rifaccia il sondaggio sui parcheggi sulla strada parco,  intanto. E anche gli altri, facciano ricerche e tirino fuori i dati. Saremo ben lieti di analizzarli e di confrontarli.

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