Alla cortese attenzione di:
- Carlo Masci, Sindaco
- Luigi Albore Mascia, Assessore alla Mobilità
- Dirigente Mobilità
- Commissioni Consiliari
- Consiglieri Comunali
e p.c.: organi di informazione
Comune di Pescara, Via Gabriele D’Annunzio, all’altezza del palazzo di prossima demolizione – Sarà per la scarsità dei cartelli, per mancata di abitudine, per una lacuna regolamentare, per un vizio procedurale, ma forse anche per un fatto culturale. Sta di fatto che, in concomitanza dell’inizio dei lavori, è stata apposta idonea segnaletica per delimitare l’area e impedirne l’accesso. Ma l’unica cosa che viene interdetta è il transito sulla pista ciclabile, che passa proprio lì davanti. Il passaggio pedonale è vietato da tempo, con una rete di cantiere, e i pedoni quindi già transitavano, senza alcun cartello di avviso, sulla pista ciclabile.
Adesso il ciclista, che arriva proprio a ridosso della delimitazione, trova una sola segnaletica: “PEDONI SUL LATO OPPOSTO”. Inutile dire che le due ruote devono fare marcia indietro e immettersi in strada, non potendo procedere sul lato opposto.
Le biciclette sono veicoli. Immaginate allora una strada, su cui si avviino lavori, che all’ultimo metro venga interdetta alle auto, veicoli anch’essi, e che queste si trovino un cartello che invita, altri, a cercarsi un percorso alternativo! Questa situazione non durerebbe neanche un minuto, ovviamente!
Perché, invece, per il “veicolo” bicicletta si può fare a meno di essere precisi nelle comunicazioni, e credo anche negli adempimenti? Si, perché crediamo che le misure di sicurezza previste in un cantiere non si limitino allo stesso ma debbano riguardare un intorno funzionale che viene modificato, come una pista ciclabile.
Pertanto, non sapendo quanto obbligatorio sia, ma sarebbe almeno opportuno e auspicabile porre sulla pista ciclabile, ovviamente nel senso corretto e a debita distanza, idonea segnaletica di allerta di prossima interruzione, indicando il percorso sostitutivo ovvero, in assenza di questo, l’ingresso sulla corsia stradale carrabile in promiscuità con le auto.
Sarebbe un segno di maggiore attenzione nei confronti di chi sceglie un mezzo di trasporto sostenibile, più logico e versatile per un contesto urbano, e che tra l’altro consente, a chi non può fare diversamente, di usare l’automobile, per la sicurezza e il rispetto di tutti gli utenti della strada.