A Pescara non solo si muore di smog, ma chi contribuisce a diminuire l’inquinamento andando in bicicletta rischia la vita a causa degli investimenti con auto, motocicli, bus e camion. Anche a seguito dell’allarme polveri sottili, le associazioni PescaraBici e WWF hanno creato un tavolo di lavoro per fare il punto sulla mobilità ciclabile e per promuovere anche a Pescara la campagna internazionale #Salvaiciclisti.
I dati ufficiali sull’incidentalità confermano che Pescara non è una città a misura di bicicletta. Infatti, analizzando i dati sull’infortunistica stradale nel Comune di Pescara forniti dalla Polizia Municipale, dal 2005 al 2011 si nota che il numero di incidenti stradali decresce (passando da 1019 nel 2005 a 849 incidenti rilevati nel 2011), insieme a quello delle autovetture coinvolte (per gli stessi anni, passando da 1676 a 1194), ma cresce invece sensibilmente e progressivamente il numero di velocipedi (biciclette) coinvolti passando dai 31 del 2005 ai 78 del 2011, come mostra chiaramente la tabella e il grafico allegati. Peraltro, il dato relativo agli incidenti che coinvolgono ciclisti è per difetto, sia perché sono da sommare i dati raccolti dagli altri corpi di polizia, come la Polizia Stradale, ma anche e soprattutto perché spesso chi subisce incidenti con la bici nemmeno segnala l’accaduto, mentre chi subisce un incidente senza conseguenze con l’auto fa subito denuncia per recuperare il danno sull’auto. Dichiara Alessandro Vitale, portavoce della campagna #Salvaiciclisti per conto di PescaraBici: “Le strade sono diventate più sicure per le automobili ma molto più pericolose per coloro che con molte difficoltà e scarsissimi incentivi usano la bicicletta come mezzo privato per andare al lavoro, a scuola o a fare la spesa”. Questo fatto è paradossale se si pensa che contestualmente aumentano le persone che vorrebbero usare la bicicletta per gli spostamenti, anche per risparmiare sul costo della benzina in un momento di crisi. Questa situazione di rischio perenne quando ci si muove in bicicletta determina l’esclusione di intere categorie di persone, soprattutto gli anziani e i bambini, nonché le donne, dalla mobilità ciclistica. Il ricordo dell’82enne Domenico Pieramico ucciso in bicicletta da un motociclista in pieno centro a Pescara lo scorso febbraio 2011 è ancora vivo. E’ del tutto evidente che Pescara si deve adottare di misure atte a promuovere e incentivare gli spostamenti in sicurezza in bicicletta, anche attraverso un’ampia rete di piste ciclabili integrate con quelle delle città limitrofe. A ciò si aggiunge che la salute dei ciclisti è messa a dura prova non solo a causa degli incidenti, ma anche a causa della cattiva qualità dell’aria che espone la collettività a seri problemi di salute. E’ una situazione inaccettabile ancor più se si vuole presentare Pescara come città aperta ai turisti, visto che molti di essi si aspettano di poter girare per la città senza temere di essere investiti.”