PESCARA – I locali organi di informazione sottolineano che a Pescara gli appelli lanciati per fare in generale spazio alle automobili (per l’occorrenza sul lungomare nord) vengono facilmente raccolti dal Palazzo. Così è già stato in precedenza con i parcheggi sul marciapiede, così pare quest’anno con quelli sulla strada parco. Potremmo anche dire che si tratta di una situazione ordinaria, nel senso che se ci sono tante macchine in giro, giustamente bisogna trovare loro un posto. Qualsiasi esso sia e qualsiasi destinazione esso abbia. E per le automobili non c’è vincolo che tenga: è una questione di precedenza! Se si continua ad utilizzare l’automobile come parametro di valutazione delle decisioni sulla mobilità urbana, il risultato non può che essere questo: le automobili divorano lo spazio e più gliè ne dai più ne occupano.
Ma la cosa non può continuare così. E allora come si viene a capo della faccenda? La soluzione sta nel cambiare parametro. L’Amministrazione è interessata a questa opzione? Intende valutare altre strategie organizzative della mobilità urbana, magari un po’ più sostenibili? Perchè se così non è, c’è poco da discutere.
Se invece si, allora logica vorrebbe che se ne vedessero dei segni, un po’ diversi da quelli che ci si appresta a praticare.
Per quanto ci riguarda non possiamo che aspettarcene di un tipo ben definito. E cioè lo sviluppo della mobilità ciclistica, certamente integrata, ma massicciamente diffusa, in tutta la città e anche su un contesto geograficamente più allargato, magari metropolitano (non solo su grandi, ma poi unici, assi portanti). Ci sono ben quattrocento mila euro stanziati per il 2011 nell’ambito del piano triennale dei lavori pubblici per la realizzazione di piste ciclabili; ma, agli inizi del mese di luglio, non ci risulta via sia una attività progettuale di riferimento (ma, e ci farebbe piacere, potremmo essere smentiti).
Annunciare che per andare al mare tra un po’ ci saranno 1000 posti disponibili per chi usa la macchina, significa che a Pescara per spostarsi è possibile/meglio usare l’auto, tanto c’è posto.
Se poi pensiamo che ogni auto occupa nei parcheggi, lo spazio di 25 mq (in cui ci vanno 10 biciclette), allora è come se in città si facesse un nuovo parcheggio di due ettari e mezzo, quasi tre campi di calcio (spazio in cui alcune città europee ospitano invece ben 10.000 biciclette!).
Come associazione abbiamo già svolto quest’anno tre iniziative, il Tour dei ponti, Bimbimbini, nell’ambito di Bicincittà, e la Biciclettata Adriatica, tutte con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, e ci apprestiamo a presentarne di nuove, appena dopo l’estate. Con queste iniziative abbiamo ovviamente voluto e vogliamo sostenere la logica di una mobilità diversa da quella attuale con il sostegno dell’Ente locale cittadino (tra l’altro anche di quello provinciale). Vorremmo e ci piacerebbe, che questa tensione/collaborazione rimanesse.
Ma non per questa occasione; non ci sentiamo di poter condividere la scelta annunciata quando a farne le spese saranno dapprima gli utilizzatori abituali di quei luoghi (anziani, bambini, ciclisti e pedoni), e poi la qualità del constesto urbano che continuerà ad essere preda di uno dei mezzi attualmente più inquinanti al mondo, senza dimenticare ancora una volta la criticità del messaggio che viene diffuso e percepito.