Sbarca anche a Pescara la campagna europea #salvaiciclisti. Nella città adriatica in forte aumento gli incidenti che coinvolgono i ciclistima la rete di piste ciclabili rimane una chimera. Domani, Domenica 29, tutti in bici per la terza Edizione del Tour dei Ponti. – Stamattina attivisti dell’Associazione PescaraBici, del WWF e della campagna #salvaiciclisti hanno presentato anche a Pescara la campagna europea contro i rischi da incidente stradale che corrono i ciclisti in assenza di adeguate infrastrutture come piste ciclabili e attraversamenti stradali protetti. Con una conferenza stampa e un flashmob con rappresentazione di ciclisti a terra incidentati in centro in una delle tante piste ciclabili incomplete del centro urbano si è aperta anche nel capoluogo adriatico la mobilitazione per avere strade sicure per i ciclisti.
Partita dall’Inghilterra attraverso l’elaborazione degli 8 punti del manifesto del quotidiano Times, anche in Italia la campagna #salvaiciclisti che ad oggi conta più di 17000 aderenti su Facebook e Twitter, tra cui i sindaci di città come Milano, Firenze, Roma e Napoli tra le altre. Un Disegno di Legge trasversale è stato presentato in Parlamento da 64 deputati, e non mancano le proposte concrete che il movimento chiede alle amministrazioni locali attraverso l’iniziativa “Caro Sindaco”. Oggi una manifestazione nazionale si tiene a Roma, in via Dei Fori Imperiali, con lo slogan “L’Italia cambia strada” per sostenere gli obiettivi della campagna. Da Pescara e dall’Abruzzo non mancano coloro che si sono organizzati spontaneamente per far sentire la loro voce. Analizzando i dati sull’infortunistica stradale nel Comune di Pescara forniti dalla Polizia Municipale, dal 2005 al 2011 si nota che il numero di incidenti stradali decresce, insieme a quello delle autovetture coinvolte, ma cresce invece sensibilmente e progressivamente il numero di velocipedi (biciclette) coinvolti passando dai 31 del 2005 ai 78 del 2011, e sicuramente il dato è per difetto perché spesso chi subisce incidenti con la bici nemmeno segnala l’accaduto. I dati in linea con il trend nazionale, dimostrano che le strade sono più sicure per le automobili ma molto più pericolose per coloro che con molte difficoltà e scarsi incentivi, ed in numero crescente, usano la bicicletta come mezzo privato per andare al lavoro, a scuola o a fare la spesa. Sempre nell’ambito della campagna a Pescara ci sarà un ulteriore appuntamento. Domani, Domenica 29 aprile ore 9:30 a Piazza Salotto si riparte in bicicletta per la Terza Edizione del Tour dei Ponti promossa dall’Associazione ciclo-ambientalista PescaraBici. Quest’anno l’appuntamento intende anche promuovere la campagna internazionale #Salvaiciclisti, per una città a misura di bicicletta e per mettere in evidenza quelle criticità che caratterizzano anche il sistema della mobilità a Pescara, compromettendone la sostenibilità e la sicurezza di pedoni e ciclisti. Dichiara Giancarlo Odoardi Presidente di PescaraBici “Il dibattito recente sulla salubrità dell’aria a Pescara ha riportato d’attualità il tema della mobilità urbana sostenibile. Da anni PescaraBici chiede la redazione di un Piano per la mobilità ciclistica (bici plan), sull’esempio di città come Reggio Emilia e Bolzano, un’innovazione per la pubblica amministrazione nel modo di pianificare, eseguire e monitorare degli interventi integrati e condivisi dalla cittadinanza. Coloro che quotidianamente si muovono in bici si chiedono è perché su Viale Pindaro ci sono quattro file di parcheggi (due ai lati della carreggiata e due di fatto in doppia fila!) e le due mal concepite piste ciclabili sui marciapiedi sono occupate da tavolini e pedoni? O ad esempio perché le piste ciclabili devono finire nel nulla, o non sono opportunamente segnalate e protette per evitare facili conflitti tra i vari utenti della strada o dei marciapiedi? Oltre ad opere infrastrutturali servono educazione e sensibilizzazione, ma anche controlli, e soprattutto un ridisegno coerente delle politiche per la mobilità urbana sostenibile di Pescara e dell’intera area metropolitana. Non siamo solo noi a chiederlo, ma è la cittadinanza.” Dichiarano Alessandro Vitale, portavoce della campagna #Salvaiciclisti, e Camilla Crisante, presidente regionale del WWF “Ci sono ricerche empiriche che dimostrano come in una città una mobilità ciclistica sviluppata apporta benefici all’economia locale e alla collettività, ad esempio, muovendosi in bici si tende a privilegiare il negozio del quartiere, e ad andarci più spesso perché non si possono portare grandi carichi di spesa, si creano quindi oltre che legami economici continuativi, anche relazioni sociali. Molte iniziative che avrebbero un impatto significativo al fine di favorire l’uso della bicicletta in sicurezza hanno costi veramente irrisori per le amministrazioni, ed è solo questione di volontà politica e capacità progettuale”. Non sempre infatti una pista ciclabile è la soluzione ottimale in situazioni specifiche dove interventi sulla viabilità richiederebbero modifiche molto onerose, ma ci sono soluzioni alternative che possono essere studiate, ad esempio le “zone 30” o il “controsenso ciclabile”, quest’ultimo confermato da un recente parere del Ministero Infrastrutture e Trasporti.”