Fiab Pescarabici ha dato il via a una nuova rassegna dedicata al mondo della bicicletta: “I Cicloracconti”. Questa serie di incontri si propone di “declinare la bici in tutte le sue molteplici sfaccettature”, andando oltre il semplice mezzo di trasporto per esplorarne il potenziale di conoscenza, crescita e avventura.
Il primo appuntamento ha visto protagonista Simona Flacco, conosciuta nel mondo del cicloviaggio come “UnaRossaaPedali”. Simona ha condiviso con noi l’evoluzione che la bicicletta ha avuto nella sua vita. Come lei stessa racconta, ha iniziato ad andare in bici al liceo a Modena, e per molti anni la bicicletta è stata per lei “solo un mezzo di trasporto!” – casa-scuola, casa-lavoro, casa-scuola dei bambini. Non aveva idea di come la bici potesse rappresentare invece “uno strumento, di conoscenza, di emancipazione, di crescita personale!”.
Questa trasformazione è avvenuta circa cinque anni fa, dopo un’esperienza casuale in montagna a Livigno che le ha aperto gli occhi su nuove possibilità. Da allora, la bicicletta per Simona “rappresenta il viaggio, in tutte le sue declinazioni!”. Un viaggio che l’ha portata a conoscere l’Abruzzo e le regioni limitrofe, sulle Alpi e oltre, e ha ampliato i suoi orizzonti “consentendomi di esplorare isole e deserti che rappresentano i luoghi che più amo!”.
La sua filosofia di viaggio in bici è profonda. Come sottolineato durante l’incontro, “non c’è un altro mezzo che ti dà la possibilità di entrare a contatto così vicino con i luoghi e i territori che stai attraversando”. Il viaggio in bici “si può modulare in base alle proprie esigenze… ed è un viaggio che permette veramente di entrare a contatto con i luoghi che si attraversano”. Simona predilige i viaggi nella natura, “un po’ fuori da quelli che sono gli itinerari molto turistici”, cercando luoghi con poche persone, poche macchine e tanta natura. Le piace anche incontrare persone lungo il cammino, spesso alloggiando in B&B, ostelli o case private, per conoscere da vicino la realtà locale.
Una parte significativa della sua esperienza è il viaggio in solitaria, una scelta venuta dopo aver viaggiato in gruppo. Viaggiare da sola le permette di decidere il proprio percorso e vedere ciò che le interessa. Nonostante a volte possa avere paura per imprevisti legati al meteo o ai tempi, “non ho mai avuto realmente la sensazione di essere sola”. Per lei, la solitudine nel viaggio in bici da sola “non è la solitudine degli altri ma è un rafforzamento di quello che siamo”.
Simona viaggia su una bici gravel equipaggiata con borse da bikepacking, attaccate direttamente al telaio, al manubrio e sotto la sella. Questo setup le consente di essere essenziale con il bagaglio necessario per viaggi di diversi giorni. Per l’orientamento si affida a un dispositivo GPS Garmin e all’applicazione Komoot, che trova molto valida e facile da usare, soprattutto per la navigazione offline e la possibilità di cambiare itinerario se le strade pianificate non sono percorribili.
Durante l’incontro, Simona ha accennato al suo recente viaggio in Scozia, pedalando complessivamente 1100 km in 10 giorni. Un viaggio che l’ha portata dal cuore vittoriano della Scozia. Le condizioni meteo sono state una sfida, in particolare il vento forte, ma non l’hanno fermata. Ha ammirato paesaggi suggestivi, laghi immensi e la presenza di neve sulle cime anche a fine marzo. Ha incontrato soprattutto pecore e una fauna non molto diversificata rispetto ad altre aree, notando la quasi totale assenza di cani liberi, a differenza dell’Abruzzo. Ha avuto una “fortuna incredibile” non avendo mai avuto forature durante i suoi viaggi. Al termine del viaggio in Scozia, ha raggiunto Montrose e ha preso il treno per tornare a Edimburgo, trasportando facilmente la bici montata, dato che i treni in Scozia sono attrezzati per le biciclette.
E quando torna da un viaggio? Simona confessa: “Di solito torno che ho già in mente un altro viaggio da fare”. La prossima avventura in programma sarà un viaggio di gruppo in Marocco in ottobre, con l’obiettivo di attraversare l’Atlante e spingersi verso il deserto.
L’intervento di Simona ha trasmesso la passione per il cicloviaggio non solo come attività sportiva, ma come percorso di scoperta interiore ed esteriore. Viaggiare in bici permette un contatto autentico con i luoghi e le persone, un’esperienza che arricchisce profondamente.


