FAI, FIAB e Trenitalia: cronaca della prima giornata di primavera
MANOPPELLO (PE) – Complice un tiepido ma presente sole primaverile, ed anche Trenitalia, che sul il treno Pescara-Roma ha messo a disposizione alcuni vagoni per le bici e la fermata, altrimenti non prevista, a Manoppello, si è svolta sabato scorso, 21 marzo, la prima delle due giornate FAI di Primavera promosse, per quanto riguarda la fruizione in bici, in collaborazione con FIAB.
La disponibilità di Trenitalia a sostenere l’evento è stata colta al volo da un manipolo di cicliste e ciclisti che, dopo aver insolitamente animato la biglietteria e il marciapiede numero 6 della stazione ferroviaria, hanno caricato i loro mezzi sul treno. Il dislivello con il piano di carico ha reso l’operazione non immediata, anzi abbastanza impegnativa; i momenti di simpatia con la Capo treno hanno comunque fatto subito dimenticare la cosa. In men che non si dica il convoglio è giunto alla stazione di Manoppello. Ad attendere la comitiva il Sindaco e l’Assessore all’ambiente. Per la banda del paese c’è mancato poco.
La prima tappa del tour d’arte dopo circa un km, in cima ad tre tornanti di salita impegnativi per più di un ciclista. Così, un po’ sui pedali e un po’ a piedi, è cominciata la giornata, con la visita all’Abbazia di S. Maria Arabona. Guide d’eccezione i ragazzi delle scuole elementari del paese che con dovizie di particolari hanno stupito un po’ tutti. E così è stato anche per i resti della Casa Romana, con terme annesse, dove gli esperti ciceroni, sotto gli occhi vigili delle maestre, si sono quasi litigati i disorientati visitatori.
In bicicletta è stato molto facile spostarsi da un sito all’altro: così, andare dalla Fonte delle “Svergognate”, giustamente intrisa d’acqua, all’arboreto intitolato all’agronomo Giancarlo Cipressi (ex sindaco di Manoppello) è stato un attimo. Tra lievi salite e discese, la ciclo comitiva ha così percorso la Piana d’Arabona, immersa nel territorio agricolo collinare di questi luoghi e la bianca prospettiva della Majella, ancora innevata.
La pausa pranzo si è tenuta, come si conviene nelle migliori gite cicloturistiche, in un Country House dall’evocativo nome: “Casale Centurione”. Giulia, la giovane titolare, non ha perso tempo a candidare il suo locale come meta per le prossime cicloescursioni e tra una portata e l’altra per lei è stato molto semplice essere convincente.
Un rientro tutto in discesa, ovviamente, con una seconda tappa all’Abbazia, giusto per ripassare la lezione mattutina. Poi giù, fino alla stazione. Il treno da Roma, nella sua eccezionale seconda fermata giornaliera, si è ad un certo punto stagliato puntuale in fondo a rettilineo. Pochi minuti e il marciapiede si è svuotato.
Nel vagone riservato ai ciclisti i commenti della giornata. Treno + bici, tante perplessità per la situazione attuale, ma anche tanti auspici, perché lo “straordinario” di una giornata dedicata all’arte diventi l’”ordinario” di tutti i giorni dell’anno, nella prospettiva di una mobilità nuova, dove questi due vettori sostenibili per eccellenza non potranno che fare molta strada, insieme.