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Legare la bici ad un supporto sicuro con una catena cementata a sezione quadrata oppure con un “archetto” di acciaio che abbia un numero di sicurezza almeno di 8, meglio se 10. Lo sappiamo costano intorno a € 50,00 e spesso di più: ma un ladro, anziché perdere almeno 10 minuti a tagliare con una sega elettrica il dispositivo, rivolge l’attenzione alla bici a fianco che è legata in modo precario. E, con attenzione, assicurare il telaio e le ruote insieme.
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Lasciare la bici in un luogo frequentato, dove passa gente: se la si lascia in un vicolo nascosto o in un androne di un palazzo il ladro ha tutto il tempo di compiere qualsiasi atto delinquenziale.
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Non lasciarla “un minuto” fuori dal negozio dove si entra per comprare qualcosa al volo: “al volo” qualcuno salta sulla bici e si dilegua rapidamente: è un attimo.
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“Se ne andavano in giro in piena notte a rubare biciclette…” così recita l’incipit dell’articolo apparso oggi sul Il Messaggero circa alcuni ragazzini fermati dalle Forze dell’Ordine. Non lasciarla fuori di notte: che sia il giardino di casa, il cortile o una strada mi pare evidente che sia un invito a prendere la bici da parte di qualunque malintenzionato. Bisogna legarla anche nel garage: ne sanno qualcosa i possessori di bici di valore che vengono seguiti da ladri che individuano facilmente dove mettere a segno il colpo.
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Per i più tecnologici, cioè quelli che usano un’applicazione GPS che monitora e memorizza l’itinerario percorso in bici, usare la dovuta accortezza adottando misure adeguate di privacy: esiste un’opzione che può limitare la visualizzazione del punto di arrivo e partenza a 500m o più.