[slideshow id=5] | Pescara – Pista ciclabile lungo fiume golena nord. Ci sono passato diverse volte in bici, e non solo io, ma un sacco di ciclisti. E a tutte le ore, anche notturne. In modo particolare provate a transitarci quando si fa sera nel tratto che gira intorno al Circolo Nautico dove la pista ciclabile si interrompe. Provate a passarci soprattutto venendo dal mare e vedrete che, terminato il tracciato protetto, ci si trova di fronte al flusso di macchine che viene in direzione opposta. Vi inserite nella corsia contromano, e voi non siete un’auto. |
Insomma, il grado di pericolosità è massimo e non si capisce come mai non vi siano visibili misure di deterrenza o di avviso per chi arriva in macchina, se non cartelli che dicono, al ciclista, che la pista ciclabile è … finita. E più avanti, all’altezza del circolo canottieri, la situazione, meno drammatica, in un qualche modo si ripete. Lì in effetti la segnaletica c’è. Nella foto allegata si contano ben OTTO pali (ma ce ne sono altri) che governano il transito di bici e auto. E’ una sofferenza cercare di intercettarli e decifrarli tutti. Due esempi su un unico tratto, ma ce ne sono tanti, per dire che le logiche della semplicità e della sicurezza per la mobilità leggera (debole) nella nostra città sono ancora di là da venire e quella che prevale è una pianificazione a singhiozzo, mal fatta e in alcune situazioni veramente… pericolosa. Il popolo delle cicliste e dei ciclisti continua a muoversi in città, su strade a loro non dedicate e ostili. Eppure la consapevolezza su quale tipo di mobilità è più adatta in un contesto urbano dovrebbe essere abbastanza chiaro a tutti e la sensibilità al riguardo è cresciuta fra cittadini e amministratori. Aspettiamo che questi ultimi quindi diano segnali, anche pochi ma chiari, su quale senso di marcia intendono procedere. Ma per adesso non si vede un granché.