Alla c.a.
- Sig.Sindaco
- Assessore Mobilità
- Organi di informazione
Torniamo di nuovo a dare il nostro contributo di idee e proposte sull’assetto di Via Marconi, in particolare dal punto di vista della mobilità ciclistica, che abbiamo riassunto in 10 punti.
- Vista la straordinarietà dei lavori, abbiamo sempre sottolineato la obbligatorietà di adeguamento delle opere a quanto previsto dalla Legge 19 ottobre 1998, n. 366 – Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica, che al unto 2-bis dell’art. 10 così recita: “Gli enti proprietari delle strade provvedono altresì in caso di manutenzione straordinaria della sede stradale, a realizzare percorsi ciclabili adiacenti purché realizzati in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza“.
- A detta norma si aggiunge quanto previsto dalla L.R. 25 marzo 2013, n. 8 – Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica, che in particolare al comma 3 dell’art. 5 recita: “Nel quadro delle indicazioni del Piano regionale della mobilità e dei trasporti e dei relativi piani di attuazione, una quota non inferiore al dieci per cento dei posti auto previsti, adeguatamente attrezzata, è riservata al parcheggio di biciclette”. Ancorché assente la pianificazione regionale, appare chiaro l’intento del legislatore che l’Ente che pianifica dovrebbe quanto meno considerare come suggerimento operativo.
- Per le biciclette predisporre una specifica segnaletica orizzontale e verticale motivazionale, che si aggiunga a quella stradale, di riferimento per tutte le utenze stradali.
- Anche in aderenza a quanto previsto dalla L.R. 8/2013, realizzare parcheggi lineari per bici lungo tutto l’asse viario in ragione della presunta domanda crescete di stalli.
- Allo stesso modo, realizzare parcheggi bici idonei in concomitanza di nodi di aggregazione di servizi.
- Trasformare via Marconi in strada E-bis, ovvero strada urbana ciclabile, come previsto dal Decreto 76/2020.
- Alla luce dello stesso Decreto, realizzare corsie ciclabili valicabili lungo le corsie carrabili o riservate ai bus.
- Attrezzare l’asse viario con più stazioni di servizio ad uso ciclistico dotate di pompa, attrezzi vari, ecc.
- Alla luce dello sviluppo della mobilità condivisa a flusso libero, che in città oggi fa capo ai monopattini e prossimamente alle bici, realizzare recinti elettronici per il parcheggio dei mezzi per evitare la loro dispersione.
- Promuovere campagne comunicative sul modello “la spesa in bici” e azioni premiali per favorire l’interazione di coloro che si spostano in bicicletta con le attività commerciali.
In conclusione, auspichiamo una maggiore partecipazione e condivisione dei processi decisionali nella definizione di scelte che impattano sul futuro sviluppo della città.
