PESCARA – Ancorché provvisoria, ma è tutto da vedere come va a finire, la soluzione di spostare il traffico veicolare da c.so v. Emanuele all’interno dell’area di risulta della stazione ha comportato anche lo spostamento dei percorsi degli autobus. Almeno 8 linee urbane più extraurbane transitano su via de Gasperi, in direzione sud. Ci si fa caso perché in via de Gasperi, riparata ma forse è meglio dire “nascosta” dall’ombra dei platani, corre una pista ciclabile dove i ciclisti passano spesso. Insieme ai pedoni, perché la pista è promiscua. Pedoni e ciclisti si studiano da lontano per evitarsi, se vanno in direzioni opposte; ma se si muovono entrambi nello stesso senso di marcia, il pedone teme il ciclista che arriva da dietro senza far rumore, mentre questo tiene le mani sui freni quando raggiunge un pedone che non sentendolo può compiere spostamenti inattesi e improvvisi. Insomma percorrere questa pista ciclabile promiscua fa stare tutti in tensione. Da un po’ di tempo il tracciato è affollato da gente che .. aspetta gli autobus, quelli di cui sopra. Si, aspettano sulla pista perché il marciapiede è stretto. E i ciclisti devono passare in mezzo alla folla in attesa. Si poteva realizzare una piazzola di attesa, adatta per la “provvisoria” situazione, ma … niente. Qualche giorno fa ha piovuto, un acquazzone. Accade sempre che via de Gasperi si allaga nella zona lato parcheggi, dove adesso passano gli autobus e la gente li attende. Davanti la fermata c’è un metro d’acqua e l’autobus non si può prendere (non ci si può neanche parcheggiare perché poi si scenderebbe dall’auto in acqua). Allora succede che utenti e conducenti hanno raggiunto un tacito accordo, senza averlo concordato, per cui tutti, in modo non regolamentare, aspettano l’autobus decine di metri prima della fermata, dove il conducente ha deciso di “istituire” la nuova fermata. Già, dove il marciapiede si restringe, e anche la pista ciclabile. Questa situazione, da qualunque parte la prendi, è veramente un gran casino!