venerdì, Dicembre 1, 2023
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Perché i ciclisti pedalano in mezzo alla corsia

Registriamo ancora una volta un ciclista morto a causa di un’automobile, questa volta addirittura di un’auto ferma. Quante volte accade che chi parcheggia la propria auto apre lo sportello per scendere senza preoccuparsi di chi sopraggiunge? Se è un’altra auto, poco male, ma se il malcapitato è un motociclista o un ciclista le conseguenze possono essere gravi o addirittura irreparabili come nel caso del povero 61enne di Montesilvano.
Molto spesso sentiamo e leggiamo critiche anche feroci nei confronti dei ciclisti che occupano uno spazio stradale che non è ritenuto il loro: ma chi è l’autore di tali critiche? L’automobilista, ovviamente, il quale rivendica proditoriamente il diritto ad usufruire di spazi destinati a tutti i veicoli, tutti soggetti al rispetto del Codice della Strada. Ma tutti noi ciclisti siamo esasperati per essere sfiorati continuamente da persone che lasciano correre inconsapevolmente le loro auto mentre sono intenti a parlare al cellulare o a leggere e scrivere messaggi. Siamo esasperati perché Vigili Urbani e Polizia non controllano più la circolazione. Siamo esasperati perché chiediamo una mobilità più civile e a misura d’uomo, in una parola “sostenibile”, ma le amministrazioni non danno risposte concrete. Ed intanto i ciclisti urbani, utenza debole della strada, continuano ad andare sui marciapiedi e controsenso per non morire.

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