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No ai parcheggi sulla strada parco

Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta sabato 9 giugno, abbiamo consegnato agli organi di informazione una lettera trasmessa all’Amministrazione comunale che illustra la nostra posizione circa l’ipotesi di parcheggi estivi delle auto sulla strada parco. Ecco il testo.

Egr. Sig. Sindaco, Assessore alla Mobilità, PESCARA

Oggetto: parcheggi estivi sulla strada parco

Se l’Amministrazione comunale intende procedere all’apertura estiva di Via Castellammare, cosiddetta strada parco, ai parcheggi delle auto, scelta a cui noi siamo fortemente contrari, ci aspettiamo che spieghi perché. E il motivo deve essere valido e non rispondere poco plausibilmente al desiderio generico di taluni di andare al mare in macchina. Né tanto meno alle necessità, sarebbe paradossale, di qualche categoria commerciale eventualmente interessata. E allora, perché?

Alla bisogna tornano utili due anni di sondaggi che proprio l’Amministrazione comunale ha effettuato per quella stessa condizione negli anni 2016 e 2017 in collaborazione con Pescara Parcheggi. I risultati sono pubblicati sui siti: http://mobilita.comune.pescara.it/sondaggio-strada-parco/ e http://www.pescaraparcheggi.it/2018/01/08/sondaggio-strada-parco/.

Da questi si evince facilmente che i parcheggi sono stati utilizzati soprattutto dai cittadini di Pescara, qualcuno di Montesilvano e solo in minima parte dell’hinterland. Nel 2017 appena 85 su 1490 veicoli, meno del 6%, sono arrivati dalla zona dei Colli. Quasi l’80% delle auto trasportava una o due persone, e la stragrande maggioranza dei conducenti aveva età compresa tra 35 e 50 anni. Tradotto: niente vacanzieri da fuori città, men che meno dai colli, niente famiglie e soprattutto cittadini giovani, abili.

Nonostante le dichiarazioni e i comunicati ufficiali circa il senso delle nuove politiche della mobilità sostenibile (vedi versopescara2027) questa Amministrazione a volte sembra remare in senso contrario, favorendo condizioni che provocano l’inquinamento dell’aria e l’insorgenza di stato di malessere, se non malattie. Non è un caso che l’Italia è sotto procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per 1 miliardo di € proprio per l’inquinamento da PM10.

Sembra remi contro se stessa e soprattutto contro i cittadini perché da un lato predica e a tratti pratica, in piccole dosi, una mobilità sostenibile e dall’altro favorisce l’uso dell’automobile privata, impedendo di fatto qualsiasi politica innovativa di trasporto pubblico: un bus negli ingorghi del traffico, ancorché, quando sarà, di auto elettriche, non svolgerà mai in pieno la propria funzione!

Quindi la scelta di consentire il parcheggio delle auto sull’unica “via verde” della città è per noi incongruente e contraria alla politica della mobilità dichiarata e in diversi casi perfino intrapresa, ad esempio con una prima adozione del PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.

Abbiamo scelto di esprime il nostro punto di vista partendo da un luogo fisico che potrebbe rappresentare l’ennesimo corto circuito decisionale, di nuovo su scelte di pianificazione territoriale: la nuova pista ciclabile di via L. Muzii e i presunti parcheggi sulla strada parco. Due azioni che vanno in direzioni opposte.

Neanche domenica scorsa, in un convegno tenutosi all’Aurum, che ha visto l’assenza degli Amministratori, il Comune illustrava le sue scelte strategiche in termini di mobilità: PGTU, PUMS, SUS, e altri progetti che vanno tutti nella stessa direzione: far diminuire la pressione spaziale delle auto sulle strade addirittura del 50%, con il conseguente incremento del traffico ciclistico e del trasporto pubblico locale e riduzione della domanda di parcheggi. Ad oggi, invece, assistiamo ad un altro piano decisionale dove si sgomita per trovarne sempre di nuovi!

Molti i temi cose su cui vorremmo intervenire: le modalità di completamento del Pendolo, a nostro avviso incoerente con il futuro della mobilità ciclistica urbana, la scomparsa di alcuni progetti come quello relativo a Via Aremogna, l’incongruenza di alcune situazioni “ammuffite” come via Firenze e Via C. Battisti, il cancro del parcheggio in doppia fila, un male a quanto pare ineluttabile su cui pare viva il commercio della città. E poi l’annunciata realizzazione della rotatoria davanti al nuovo pronto soccorso, progettato senza prevedere, supponiamo, la viabilità ciclistica, in netto contrasto, come avvenuto in tante altre occasioni di lavori straordinari, con quanto dispone la normativa vigente, e tanto altro.

Non potendo, come associazione, esaminare e valutare di continuo scelte certe volte incongruenti con una pianificazione lungimirante, in una recente, ricca e articolata nota sulla mobilità ciclistica abbiamo chiesto all’Assessorato la costituzione:

  • di una cabina di regia;
  • di un osservatorio variamente rappresentato;
  • dell’ufficio mobilita ciclistica,

fronti su cui noi siamo pronti a dare la nostra più convinta collaborazione.

Nel frattempo il lavoro sulla pianificazione va fatto procedere speditamente, e in particolare il PUMS che al suo interno deve contenere il Biciplan, il Piano Urbano della Mobilità Ciclistica.

Chiederemo di essere ricevuti quanto prima dalle commissioni di riferimento per avere  chiarimenti su quanto progettualmente in essere e previsto e per dare il nostro fattivo contributo in termini di critiche e proposte.

A seguire le slide dei numeri richiamati nel testo

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