Abbiamo letto in un articolo apparso su un giornale locale che entro giugno il Comune DOVRÀ aprire i parcheggi riservati ai cittadini che si recano al mare in auto. Non è chiaro se questo annuncio costituisca una libera interpretazione del giornalista, non sappiamo di quale “intenzione istituzionale”, oppure risponda ad un impegno assunto dall’amministrazione comunale (per caso una mozione approvata dal consiglio due anni fa?) costretta a decider a fronte di questa ineluttabile necessità. Tradotto: chi ci obbliga?
Proviamo a fare due riflessioni. Partiamo dal trasporto pubblico locale. Verosimilmente una delle autorizzazioni per poter parcheggiare sulla strada parco verrà data da TUA, quelli degli autobus per capirci, che ha in capo la titolarità del cantiere (Via Castellammare è ancora tale). In più di un’occasione abbiamo registrato l’impegno o l’intenzione dell’azienda di allargare il bacino di riferimento del servizio per intercettare un maggior numero di passeggeri. Perché? Perché evidentemente l’azienda sa che i mezzi viaggiano al di sotto delle proprie potenzialità. E allora cosa fare di meglio se non acconsentire, come già accaduto, al parcheggio delle auto lungo la strada parco, perdendo in automatico tutti i clienti potenziali dei loro mezzi di trasporto, cioè i passeggeri delle auto (tra l’altro tutti giovani cittadini di Pescara, come dice il sondaggio pubblicato sul sito stesso del Comune)? Meglio viaggiare vuoti, quindi, piuttosto che fare qualche km in più, magari lungo il mare e le strade del centro per raccogliere vacanzieri in giro per la città (da lì vengono i vacanzieri, lo dice il sondaggio).Seconda questione: la qualità dell’aria e l’occupazione dello spazio pubblico (aggiungiamo noi). Questa amministrazione sta facendo un grande lavoro per mettere insieme ben sette municipalità per contrastare l’inquinamento dell’aria, a cui contribuisce in buona parte il traffico automobilistico: aspettiamo dall’inizio dell’anno regole e provvedimenti conseguenti. Il fatto è, invece, che a nostro avviso consentire il parcheggio sulla strada parco possa solo incentivare l’uso dell’automobile. Sappiamo che l’anno scorso, sempre dal sondaggio richiamato, nei fine settimana e nel periodo intorno a Ferragosto ben 10.000 automobili si sono avvicendate lungo la strada parco, auto che sono arrivate e poi si sono allontanate da questo luogo determinando traffico su tutte le vie intorno. Non crediamo che questa misura possa mai essere prevista all’interno di un presunto decalogo, che speriamo di leggere presto, di misure in grado di ridurre o eliminare le emissioni di pm 10 (e di ossido di azoto), su cui l’Italia pagherà 1 miliardo di € perché incappata in una procedura europea di infrazione proprio per le polveri sottili.
Cosa pensate che faccia il parcheggio sulla strada parco? Contrasti le emissioni di pm10? Riduca la produzione di ossidi di azoto? Costituisca una misura congruente con gli obiettivi di abbattimento della CO2 come dice COP21 di qualche anno fa? Aumenti il numero di cittadini che prendono l’autobus? Che prendono la bicicletta? Aiuti a raggiungere gli obiettivi previsti nel Piano urbano della mobilità sostenibile, documento strategico già adottato da questa stessa amministrazione?
Tranne che a fare il contrario di quanto appena scritto, diteci, per piacere, a cosa serve di preciso questo provvedimento?