Questo è il testo della nota presentata dal Presidente Filippo Catania in occasione dal seduta della Commissione svoltasi lunedì 14 ottobre 2014.
Alla c.a. Armando Foschi
Presidente Commissione Sicurezza e Mobilità
Egr. Presidente
crediamo che, per i risultati emersi, tre giornate di rilevamento siano sufficienti e che i dati significativi consentano alcune riflessioni.
Parliamo di una ns autonoma iniziativa di verifica del numero di biciclette transitate lungo via L. Muzii durante le scorse giornate di lunedì 7, martedì 8 e mercoledì 9 ottobre, dalle ore 10,30 alle ore 11,30. Lo stesso orario, crediamo, del sopralluogo effettuato la scorsa settimana dalla Commissione da Lei presieduta al fine di valutare condizioni e dinamiche d’uso della pista in esame.
Lo abbiamo appreso dagli organi di informazione come anche di una valutazione della commissione stessa circa il numero dei passaggi, valutati in una quindicina in quell’ora, nonché le perplessità circa nostri monitoraggi (quelli di una “associazione” non citata) effettuati in più occasioni ed in diversi anni. Al riguardo la informiamo che:
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l’ultimo sondaggio è stato effettuato nella giornata di venerdì 20 settembre 2019, nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità, quando, all’altezza dell’incrocio via L. Muzii e Strada Parco e in solo due ore, dalle 7,30 alle 9,30, sono stati registrati 477 passaggi;
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quello di quest’anno è stato il nono anno di rilevamentieffettuati su questo tratto, riscontrando, sempre per due ore, una media di 410 passaggi (dal 2018 è presente la pista ciclabile);
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ci siamo premurati di effettuare anche una valutazione ex ante e ex post rispetto l’apertura della pista ciclabile avvenuta nel 2018, effettuando un monitoraggio a maggio e uno ottobre, per tre giorni (due feriali e uno festivo) e per ben 14 ore, dalle 7,00 alle 21,00, per una media sul totale di tre punti di avvistamento di circa 3.800 passaggi. Considerando solo quello in prossimità della Strada Parco per le sei giornate ci sono stati in media quasi 1.760 passaggi, con una media oraria di 125 passaggi.
Il recente sondaggio, come riportato in premessa condotto per tre giorni dalle ore 10,30 alle ore 11,30, ha dato invece i seguenti risultati:
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lunedì 7/10/2019: 34 donne e 54 uomini, per un totale di 88 passaggi;
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martedì 8/10/2019: 62 donne e 51 uomini, per un totale di 113 passaggi;
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mercoledì 9/10/2019: 50 donne e 60 uomini, per un totale di 110 passaggi.
A questo punto le chiediamo quali sono state le modalità con cui la Commissione, con le responsabilità che le vengono attribuite e il costo con cui vengono sostenute, abbia valutato l’entità dell’uso della pista e se esistono documenti di rilevamento al riguardo.
Abbiamo posto il nostro punto di osservazione sul lato nord della pista all’altezza della Banca Intesa San Paolo. Questa postazione, presente consecutivamente per tre giorni alla stessa ora, ci ha consentito di verificare molte situazioni di criticità relative al rapporto tra utenze deboli (disabili, pedoni, ciclisti) e motorizzare. In particolare:
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molti degli utenti che hanno avuto accesso al bancomat sono giunti o a piedi on in bicicletta, senza occupare spazio;
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alcuni altri invece sono arrivati in macchina, occupando abusivamente il tratto di via adiacente l’istituto di credito e creando disagio al momento dell’uscita;
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molti utenti in bici arrivando da Via C. Battisti e anticipando i quadrettoni, posti lontano dall’incrocio, hanno attraversato appena dopo il cordolo, per immettersi sulla pista ciclabile;
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al contrario altri utenti, provenendo dalla pista ciclabile, hanno fanno lo stesso per immettersi su Via C. Battisti;
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alcuni ciclisti, pochi, per fare lo stesso percorso addirittura hanno scavalcato il cordolo;
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tanti pedoni hanno attraversato fuori dalle strisce pedonali;
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diversi disabili in carrozzina o con il deambulatore hanno preferito la pista invece del marciapiede (un signore è passato tutti i giorni alla stesa ora);
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diverse badanti sono passate con i loro assistiti in carrozzina attraversando per lunghi tratti la pista ciclabile;
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i parcheggi hanno un bassissimo ricambio, il che significa che altri arrivando in macchina non trovano posto perché occupato per lungo tempo (magari dagli stessi proprietari dei locali o dai residenti);
In altri termini abbiamo notato una grande difficoltà a muoversi da parte dell’utenza debole che qui non ha spazi di manovra se non quelli, pochi, da condividere, a volte con pericolo. Ovvero un luogo che potrebbe essere commercialmente molto più animato da persone (clienti) più di quanto si pensi, viene sacrificato per la maggior parte dello spazio per pochi parcheggi e per il transito delle auto, senza nessun effetto commerciale. Segnaliamo che davanti ad una lavanderia presente lungo la strada era parcheggiata una bicicletta con una imbottita nel portapacchi.
Non sappiamo cosa abbia guardato la Commissione durante il sopralluogo, ma a questo punto la invitiamo a ripeterlo insieme ad una nostra rappresentanza ed agli organi di informazione, magari rinunciando al gettone di presenza (noi non lo prendiamo, anzi abbiamo rinunciamo al nostro lavoro e lo faremo volentieri di nuovo).