Pescara – Sono le 19,00 circa. Una ragazza in bici sbuca da Via Tommaso da Celano per immettersi su Via Marconi. Ha lo stop e può andare solo verso destra. La ragazza deve raggiungere la corsia di marcia delle automobili e deve attraversare quella del bus. E così si appresta a fare. Ma forse per distrazione, e sicuramente per differenza di velocità, arriva sulla corsia del bus, che sta passando, sbagliando il momento e forse lo urta o forse si spaventa per la mole del mezzo a cui passa vicinissima. Si fa presto a calcolare male i tempi in movimento: la sagoma del mezzo e troppo ingombrante e rasenta il marciapiede. Lei in un attimo è a terra. L’autista si accorge di quanto accaduto e si sposta con il mezzo sulla corsia a sinistra, arresta il bus, scende e si precipita verso la ragazza. Nel frattempo lei si è rialzata, tiene il polso sinistro con la mano destra e si siede sul muretto lungo il marciapiede. E’ di colore e non parla benissimo l’italiano, un po’ l’inglese e poi la sua lingua. Arrivano altre persone e dopo 5 minuti l’ambulanza: forse una piccola contusione alla mano e tanto spavento.
Via Marconi, la nuova via Marconi, è un asse stradale nato sotto l’insegna della sostenibiità: ma per adesso il 45% dello spazio è dedicato alle auto, il 35 ai bus e ZERO alle biciclette. Nonostante tutto ciò, centinaia di due ruote a pedali transitano su questa via tutti i giorni letteralmente in mezzo alla strada, vasi di coccio in mezzo a vasi metallo. Solo che non si tratta di vasi, ma di persone in bici, birilli nel bowling di Via Marconi!


